(via San Donato)programma piuttosto fraquinho quest'anno:
retrospettiva von Sternberg, e noi avevamo soprattutto da sottotitolare i film con la Marlene Dietrich che, dopo MOROCCO, il primo giorno, diventa rapidamente insopportabile...
e retrospettiva Fernandel, cioè soprattutto i film della serie Don Camillo, un vero piacere...
Quindi a parte un paio di belle serate in piazza (quando Tim Brock orchestrava) e durante le quali si cercava (in vano) un po' d'aria fresca,
uno stupido ma simpatico Gene Kelly - Cyd Charisse (IT'S ALWAYS FAIR WEATHER),
un torrido "western" turco (SUSUZ YAZ di Metin Erksan, 1964),
un delirante film senegalese (TOUKI BOUKI di Djibril Diop Mambéty, 1973),
e un Julien Duvivier del 1935 (LA BANDERA con Jean Gabin arruolatosi nella Légion Etrangère per evitare la galera e Annabella che recita la parte di una marocchina, uhm...) in cui l'argot onnipresente ha scatenato in me una nostalgia di tempi neanche conosciuti, ma comunque dolcemente assaporata.....
ma c'è veramente solo UN FILM che ha salvato il festival:
GORDON DOUGLAS (1954)
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