L'Irak explose de joie, il ne reste plus qu'à bombarder l'Iran
ed il calciatore Eusebio (cosa che avevo giudicato assolutamente impensabile in un paese di drogati di calcio come il Portogallo).
Alla fine della seconda ed ultima fase, con estremo imbarazzo, la RTP ha dovuto ammettere che il vincitore, con un po' meno del 50% di voti, è stato il dittatore fascistone che li ha bastonati x 40 anni, António de Oliveira Salazar,
responsabile di molte morti e sparizioni di oppositori, disastrose guerre coloniali con stragi di popolazioni africane, a capo di un regime che ha negato i principali diritti democratici.


après cuisson / dopo cottura in forno
Mais le dîner n’aurait pas été complet sans quelques crêpes, suzette cette fois. Je n’ai pas de photos, mais la chose est devenu tout à fait intéressante quand certains ont commencé à mélanger à leur chocolat fondu du gingembre confit et même du piment. Moi j’ai laissé tomber le piment, ils étaient particulièrement forts et je n’ai pas eu le courage de tenter l’expérience, mais ceux qui ont essayé avaient l’air content...
REDONDO, CAPITALE DEI PORCINI!
EA e Toni al termine della loro visita della capitale portoghese hanno avuto la fortuna di visitare Redondo, ma soprattutto un sempre così accogliente “monte alentejano”, quello di Zé e Luigi. Tra due visite di tascas, del castello di Alendroal e della nostra primissima “anta” (dolmen), Luigi ci ha aperto la sua collezione di porcini, raccolti con tanto amore lo scorso autunno. Grazie agli eccelenti consigli di Rein Revat (si riconoscerà), abbiamo realizzato un delizioso piatto di crespelle ai porcini alcune delle cui fasi si trovano riprodotte qua sopra (v.versione francese).
Ma la cena non sarebbe stata completa senza qualche crêpe, “suzette” questa volta. Non ho foto, ma la cosa è diventata molto interessante quando alcuni hanno cominciato a mescolare al loro cioccolato fuso zenzero candito e anche peperoncino. Io ho lasciato perdere il peperoncino, era particolarmente potente e non ho avuto il coraggio di tentare l’esperienza, ma quelli che hanno provato sembravano soddisfatti...
Autre chose que nous voulions faire depuis longtemps: traverser le Tejo en bateau jusqu’à Cacilhas. Il y a toute une zone déshabitée en bordure du fleuve: au milieu des tags et des maisons en ruine, on aperçoit aussi du linge qui sèche à de rares fenêtres...c’est assez fou. Décadence, calme et silence. Quand on s’obstine à suivre les quais on arrive alors à une petite plage de sable près de laquelle se trouve un petit restaurant: Atira-te o Ponte. Suivi d’un autre: O Punto final. Dans le premier on mange une cuisine qui mélange produits portuguais et influences brésiliennes. C’est bon. Beaucoup moins abondant que les portions (même “demi-dose”) des tascas, mas não faz mal. Le deuxième, en revanche, propose des plats portugais plus traditionnels. C’est bon aussi, moins exotique.
Au lieu de revenir directement par Cais do Sodré on s’offre une crosière jusqu’à Belém (20 minutes de traversée au lieu d’1/4 d’heure!). Le bateau est quasiment vide, il transporte une ou deux voitures et nous. Et waouh, on passe sous le pont du 25 Abril!
Au registre des choses qu’on aimerait faire plus souvent, il y a les plages de la Costa da Caparica. Il suffit de traverser le Tejo et on arrive très vite à la mer, ses immenses plages désertes (pour l’instant!), son air iodé et ses bars à couchers de soleil. En attendant d’aller explorer celles autour d’Estoril...
Nel registro delle cose nuove, finalmente sono andata a visitare la chiesa, ma più che altro il monastero di São Vicente de Fora. I muri dei due chiostri sono coperti d’azulejos che rappresentano soprattutto scene campagnole, ma si trovano anche scene di guerra nel antico refettorio: le conquiste di Lisboa e Santerém da parte di D.Afonso Henriques (per sfrattare i musulmani). Il Pantheon dei Bragança è pieno delle tombe dei rei del Portogallo (da D. João V fino all’ultimo, D. Manuel II). Bene.
Un’altra cosa che volevamo fare da molto tempo era attraversare o Tejo in barca fino a Cacilhas. C’è una zona disabitata in riva al fiume: in mezzo ai tags e alle rovine, si possono anche vedere dei panni alla finestra di qualche casa...assai incredibile. Decadenza, calma e silenzio. Quando ci si insiste nel seguire il molo, ci si arriva ad una spiagetta di sabbia vicino alla quale si trova un piccolo ristorante: Atira-te O Ponte. Poi un altro: O Punto Final. Nel primo si mangia una cucina che mescola prodotti portoghesi con influenze brasiliane. Buono. Molto meno abbondante delle porzioni (anche “mezza-dose”) delle tascas, mas não faz mal. Il secondo invece propone piatti portoghesi più tradizionali. Pure buono, meno esotico.
Invece di tornare direttamente verso Cais do Sodré ci offriamo una crociera fino a Belém (20 minuti di attraversata invece di un quarto d’ora!). Il traghetto è quasi vuoto, trasporta due macchine e noi. E wow, si passa sotto al Ponte del 25 Aprile!
Nel registro delle cose che vorremmo fare più spesso, ci sono le spiagge della Costa da Caparica. Basta attraversare o Tejo e si arriva molto rapidamente al mare, le sue immense spiagge deserte (per il momento!), la sua aria iodata e i suoi bar dai magici tramonti. Prima di andare a esplorare quelle attorno a Estoril...

